
Il nostro pianeta è perennemente colpito dai raggi solari: questi vengono in parte assorbiti ed in parte riflessi dalla superficie terrestre. Tra Terra e atmosfera esiste uno strato di gas che funziona proprio come il vetro di una serra. Il sole riscalda la superficie terrestre che in parte respinge verso lo spazio il calore ricevuto: questo, giunto allo strato di gas, in parte lo attraversa e in parte viene rispedito verso la terra. La superficie terrestre è così parzialmente protetta da questo “coperchio di gas” essenziale per la vita: senza di esso la temperatura sarebbe costantemente al di sotto di 0 °C!
Per questo, quando si parla di “
effetto serra”, occorre innanzitutto pensare ad un fenomeno naturale ed essenziale, in una situazione di ipotetico equilibrio. Negli ultimi decenni, però, questo equilibrio è stato alterato. Anidride carbonica (CO2), ma anche ossido di azoto (N2O), metano (CH4), clorofluorocarburi (CFC) e altri gas sono aumentati a causa delle attività umane e hanno reso “il vetro della serra” sempre più capace di trattenere il calore,
surriscaldando quindi
l’atmosfera terrestre. Ed è questo surriscaldamento ad essere alla base dei
cambiamenti climatici che stanno avvenendo nel nostro Pianeta.
Liberare in atmosfera meno gas serra e fissarli maggiormente sulla superficie terrestre può aiutare a ristabilire l’equilibrio e a frenare il cambiamento del clima.
I governi di tutto il mondo stanno lavorando per dare indicazioni precise per la riduzione delle emissioni inquinanti: l’Europa, con la
legge sul clima (aprile 2021) intende tagliare le emissioni del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Azioni concrete possono poi essere realizzate da tutti, dal singolo, dalla comunità e dalle aziende.
Come farlo? Partendo dagli
alberi che, attraverso la fotosintesi, trasformano il carbonio presente nell’atmosfera in legno e cellulosa, permettendo quel processo chiamato
carbon sink, conosciuto anche come sink atmosferico.
L’
arboricoltura, la coltivazione di alberi a fini produttivi, può svolgere un ruolo fondamentale nella compensazione di anidride carbonica. Il legno che noi di
Dell’Oca usiamo per la produzione dei nostri imballaggi deriva da pioppi coltivati nella Pianura Padana. Il pioppo ha un’importante valenza ecologica e ambientale contribuendo alla compensazione della CO
2, alla tutela della biodiversità e al drenaggio del terreno. E’ un elemento dominante nel paesaggio della Pianura Padana e incarna la conservazione e la continuità di storiche tradizioni ed economie agricole. La coltivazione dei nostri pioppi e la lavorazione del legno per ottenere il prodotto finale, rappresentano un legame tra tradizione e innovazione, tra agricoltura e industria, che danno ai nostri prodotti il valore aggiunto che esprime la competenza e la professionalità di tutta la filiera.